Nuhara
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Nuhara Gabriele Bazza : Voce, Chitarra Elettrica, TamburelloFederico Pipia : Live Electronics, Shruti Box, Sonagli, IncudineMichele Piccione : Tamburi
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Nuhara
Gabriele Bazza : Voce, Chitarra Elettrica, Tamburello
Federico Pipia : Live Electronics, Shruti Box, Sonagli, Incudine
Michele Piccione : Tamburi a Cornice, Kalebasa, Zampogna, Marranzani, Qraqeb, Voce
Dall’Arabo Nuwwar, fiore germoglio, passato al siciliano Nuàra attraverso il latino Nohara col significato di “orto”, è il nome del progetto condiviso da tre musicisti siciliani, Michele Piccione (etnomusicologo polistrumentista), Federico Pipia (musicista elettronico e producer, anche noto con l’alias Pipya) e Gabriele Bazza (chitarrista e cantante specializzato in tecniche vocali tradizionali).
Il progetto Nuhara si propone di “rigenerare” antichi canti e musiche della tradizione orale siciliana, documentati sul campo da vari studiosi ed etnomusicologi a partire dagli anni Cinquanta del Novecento. Partendo da una selezione di materiali d’archivio, il trio propone un lavoro di riscrittura che ibrida un approccio filologico ad arrangiamenti elettronici ed elettroacustici, con sonorità provenienti sia dal mondo IDM e dance contemporaneo, sia dagli esempi della musica d’avanguardia degli ultimi decenni.
Attraverso questo processo i brani vengono risemantizzati entro un nuovo quadro espressivo, creando un ponte fra un un mondo arcaico ormai perduto e una contemporaneità che di quel passato non può smettere di nutrirsi.
Nuhara crea uno spazio di dialogo musicale e antropologico attraverso l’uso della musica elettronica, di vari strumenti tradizionali dell’area siculo-mediterranea e delle tradizionali tecniche esecutive. I suoni che narrano il vissuto di una Sicilia in parte dimenticata e consegnata alla Storia rinascono come un germoglio, un frutto eteromorfo, che assume una nuova forma rispetto al seme che lo ha generato.
Questa ricerca artistica è stata resa possibile grazie alla collaborazione con Sergio Bonanzinga (professore ordinario di Etnomusicologia nell’Università di Palermo), che ha reso disponibili documenti sonori e filmati fondamentali a sostanziare questo progetto.
Sbògghia (Cantu ri Pisatura)
Il primo singolo, Sbògghia (Cantu ri Pisatura), in uscita il 2 Ottobre per Trovarobato e IPE IPE, presenta sia le sonorità che le tematiche del progetto (i canti legati al mondo del lavoro), preannunciando la linea di ricerca delle prossime uscite.
In una sorta di processo alchemico, gli elementi propri del ciclo del grano emergono attraverso elaborazioni sonore e strumenti che rievocano la ritmicità ergologica di un immaginario appartenente alla memoria e al passato. Nel brano si confrontano strumenti tradizionali dell’area mediterranea, bendir e sonagliere, con strumenti elettrici ed elettronici, creando un sincretismo sonoro in cui gli elementi si alternano continuamente. Come un filo rosso tra le generazioni, l’eco di un canto all’aia registrato da Alan Lomax emerge alla fine del brano: è la voce del nonno di Michele Piccione, polistrumentista del trio (documento offerto dal Centro Studi Alan Lomax di Palermo).
Note antropologiche: Da un punto di vista etnomusicologico, è uno di quei canti che accompagnava l’azione della trebbiatura del frumento, che si svolgeva ricorrendo all’aiuto di quadrupedi (muli, cavalli o buoi), che pestavano i covoni sull’aia per separare il grano dalla paglia. Il termine “pisatura” infatti deriva dal verbo latino pinsāre, che significa appunto pestare o battere. Questa azione era accompagnata da espressioni vocali che andavano da una sorta di declamazione gridata al canto vero e proprio, la cui funzione era quella di sollecitare gli animali, alleviare la fatica e garantirsi la protezione di entità sacre (santi, angeli ecc.).
Credits
Composizione : Federico Pipia, Michele Piccione
Arrangiamento : Federico Pipia, Michele Piccione, Gabriele Bazza
Produzione Artistica : Federico Pipia
Registrazioni : Michele Piccione, Federico Pipia
Voce : Gabriele Bazza
Bendir, Percussioni : Michele Piccione
Elettronica, Chitarra Elettrica: Federico Pipia
Cover : Federico Pipia
Mix, Mastering : Andrea Trona
Labels : Trovarobato, IPE IPE
Distribuzione : The Orchard
Il brano prende ispirazione dal documento sonoro “Sbògghia Ch’è Fattu Iornu” rilevato da R. Acquaviva e S. Bonanzinga contenuto nel volume “Musiche e Tradizioni Orali a Buscemi” (Archivio Sonoro Siciliano, 2004)
Un ringraziamento al Centro Studi Alan Lomax di Palermo per avere fornito il documento del Canto All’Aia registrato nel 1953 a Geraci Siculo (PA)
Ora
5 ottobre 2025 23:30